A Courmayeur esiste un filo diretto tra il cibo e l’anima, tra i produttori e la natura, un legame che si traduce, sotto il sole estivo, in un palinsesto di eventi che esaltano i sapori e le relazioni che si intrecciano intorno alla tavola.

Con una novità: è la prima estate in cui si potrà scoprire un nuovo marchio, Made in Courmayeur, che identifica i prodotti realizzati – in filiera totale o parziale – a Courmayeur. È il riconoscimento di un’unicità da valorizzare. Il simbolo – una piantina che cresce nel palmo di una mano – evoca i doni della natura, il lavoro manuale, la generosità.

Sotto il nuovo label troviamo il microbirrificio Courmayeur Mont Blanc, specializzato nella ricerca aromatica di birre che rendono omaggio alle vette: tra le materie prime c’è la freschezza dell’acqua del Ghiacciaio Fréboudze, in Val Ferret, con cui si realizzano birre a bassa fermentazione in stile tedesco, ma anche in stile americano e belga, che esaltano maggiormente il luppolo e le spezie.

Mont Blanc Salumi è invece il progetto di Giuliano Cirina, discendente da una famiglia di pastori e macellai sardi, che a Courmayeur ha trovato un contesto ideale per la sua produzione a base di carni italiane. Nascono così prodotti tipici valdostani come mocetta, salami, salsicce, coppa e boudin, oltre al lardo aromatizzato in salamoia con le erbe valdostane per cento giorni.

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I fratelli Panizzi, Marcello e Paolo, gestiscono tutta la filiera: cinquanta vacche, che in estate si trasferiscono sopra 1500 metri per gustare la freschezza dell’erba d’alta quota, producono il latte che diventa yogurt, fermentato lentamente per raggiungere una cremosità particolare, il prediletto dei clienti e degli hotel stellati. Anche l’azienda agricola Lo Chetif parte dall’allevamento: i bovini pascolano nei prati di Dolonne, allevati esclusivamente con foraggio a km zero, senza aggiunta di concimi chimici: un’accortezza che esalta la bontà – e la sostenibilità – delle carni e del latte fresco. 

Jair e Dorothy sono invece due giovani agricoltori che hanno creato, nel 2021, Rouge et Vert: vigneti piantati recuperando vecchi terreni incolti, piante officinali, piccoli frutti e ortaggi bio coltivati a 1700 metri. Il loro prodotto simbolo è il Genepy des Jorasses, basato sulla ricetta tramandata dalle famiglie valdostane, e custodita gelosamente. Quanto a Lodovico Guichardaz, pratica l’apicoltura nel pieno rispetto del benessere delle api, portando le arnie nei pascoli di alta montagna, in zone prive di qualsiasi forma di agricoltura intensiva o fitofarmaci. L’intera filiera, dalla cura del fiore alla raccolta del miele, avviene nei prati della selvaggia Val Veny, per restituire al cliente un prodotto sano e naturale.

Gli appuntamenti dell’estate

23-30 luglio, 6-13-20 agosto: Courmayeur food market

L’estate food di Courmayeur inizia con Courmayeur food market, cinque appuntamenti in programma sempre di martedì, dalle 8.30 in poi. Il centralissimo Jardin de l’Ange diventa una piazza aperta dove entrare in contatto con questo patrimonio locale. Al centro troviamo i produttori locali: c’è chi lavora da generazioni, perfezionando i prodotti, e chi è tornato alla terra e alla sapienza delle generazioni precedenti di contadini e allevatori valdostani. Si fa scorta di prelibatezze camminando tra i banchi e imparando a conoscere le tante piccole e tenaci realtà di montagna di Courmayeur.

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Primo settembre: Lo Matsòn

È tutta la Valle d’Aosta, con la sua ricchezza di colori e profumi, a essere “messa in comune” in un convivio che prende la forma di un mercato contadino en plein air, dove tutti i produttori presentano il frutto del loro impegno, quello fresco di giornata e quello che ha richiesto un anno, o anche più, per diventare un’eccellenza. Lo “matsòn”, in francoprovenzale, è la merenda, un momento che evoca non solo il cibo, ma la pausa condivisa, magari accompagnata da chiacchiere. Questo appuntamento, organizzato sempre la prima domenica di settembre, ha una valenza, oltre che gastronomica, anche sociale. Si parla di tecniche ancestrali, foraging, filiere biologiche, con la passione di chi lavora nel solco della tradizione, o magari ha lasciato la città per recuperare tecniche e terreni abbandonati.

2 settembre: Chef in green

Sul green di Courmayeur è in arrivo un nuovo gruppo di giocatori. Segni particolari: una toque in testa. Per la prima volta Chef in green fa tappa ai piedi del Monte Bianco, al Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses, in Val Ferret. La nona edizione di questa manifestazione, che porta sui percorsi di golf i professionisti del mondo della ristorazione, approda in uno scenario inedito, di fronte alle pareti di rocce e ghiaccio su cui si affaccia questo green in quota, disegnato nel ’35 da Peter Gannon ed Herny Cotton. Il format, ideato e guidato da Roberta Candus, editrice e direttrice della rivista Golf&Gusto, coniuga alta cucina e puro piacere sportivo. In programma lezioni di golf con i maestri del circolo, in campo pratica e sul putting green, e una gara su 9 buche a coppie formate da un ospite e un giocatore locale, ma anche momenti di condivisione come uno showcooking e una cena gourmet firmata dai partecipanti, e aperta a tutti. Ad accogliere tutti la rinomata Club House, ex riserva di caccia dallo stile rustico, e la sua terrazza panoramica sulle cime.