I vini di Carmignano, prodotti sulle colline toscane, nel cuore della provincia di Prato, sono eleganti, complessi, longevi e apprezzati nel mondo perché nascono dalla perfetta combinazione tra suolo, clima e tecniche di coltivazione, rispettose delle tradizioni e con il plus dell’innovazione e della sostenibilità. 

A Carmignano ci sono tutte le condizioni per la giusta maturazione delle uve: il territorio di vigneti secolari e cantine prestigiose è conosciuto fin dall’epoca etrusca e romana per la vinificazione, un’arte che si tramanda di generazione in generazione. Un luogo che piace agli appassionati del buon bere, per vivere un’esperienza tra etichette di qualità, guidati nelle degustazioni in cantina, e per scoprire come i vini possano esaltare al meglio le specialità della cucina locale. 

La festa di San Michele a Carmignano: il palio dei ciuchi e sfilata dei carri per celebrare il patrono

Per scoprire Carmignano e per chi ama le tradizioni popolari ecco la festa di San Michele, in onore del santo patrono, in programma dal 27 al 29 settembre. Le origini di questo evento sono legate alle popolazioni longobarde che si stabilirono nella zona intorno al 1100. Dal 1932 per la festa di San Michele le quattro contrade gareggiano per il palio storico: protagonisti sono i ciuchi, montati a pelo. Culmine delle celebrazioni sono la sfilata dei carri allegorici dei rioni e il palio dei ciuchi che si trasforma in spettacolo teatrale in strada animato dai figuranti.

La festa del vino: alla Villa Medicea di Poggio a Caiano si ricorda l’Assedio alla villa 

Un altro appuntamento dedicato al vino si tiene a Poggio a Caiano il 13, 14 e 15 settembre: si tratta dellAssedio alla Villa, la festa del vino che si svolge negli spazi della splendida Villa Medicea di Poggio a Caiano. Nata per ricordare l’evento dell’8 dicembre 1565, quando l’arciduchessa Giovanna d’Asburgo, figlia dell’imperatore Ferdinando I, fece tappa a Poggio a Caiano prima di recarsi a Firenze per sposare Francesco I de’ Medici. Il popolo la accolse con entusiasmo, in un vero e proprio “assedio” di benvenuto che colpì la nobildonna tanto da ordinare di far scorrere il vino dalla fontana del Mascherone, nel centro del paese. Nel secolo scorso, il vino fu fatto scorrere dalla fontana per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma è dal 1984 che questa tradizione è diventata la base della festa rinascimentale, con ricostruzioni storiche del banchetto nuziale in villa, giochi, figuranti spettacoli, visite tematiche e il mercato di arti e mestieri.

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