È un rituale affascinante. Il cavatore esce al mattino presto in compagnia del suo fido amico a quattro zampe e, nella natura incontaminata dei boschi, si mette alla ricerca del pregiato tesoro della nostra gastronomia. La caccia al tartufo oggi è un’esperienza che si può fare anche se non si è esperti. Basta recarsi nei luoghi giusti e farsi accompagnare da guide preparate.

Ad Alba tra un bicchiere di Barolo e menu a base di tartufo bianco

Considerata, a buon diritto, la capitale del tartufo, Alba, in provincia di Cuneo, è circondata da armoniosi vigneti dai quali nascono alcuni tra i vini più conosciuti e pregiati d’Italia: Barolo, Barbaresco, Barbera, Dolcetto e Moscato d’Asti. Il centro cittadino ha il suo fulcro in via Vittorio Emanuele, meglio conosciuta come Via Maestra, vera boutique di tipicità e prodotti prestigiosi. Ed è qui che anche quest’anno ritorna la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

tartufo

Questo è l’ormai storico appuntamento – in programma fino all’8 dicembre – dedicato a tutti coloro che vogliono trascorrere un weekend degustando o facendo scorta di Tuber magnatum Pico. Una miscela eclettica di esperienze che celebrano in tutte le sue forme un ineguagliabile prodotto di eccellenza, tra mostra mercato, shoowcooking e analisi sensoriali. E poi mostre d’arte, spettacoli musicali e l’Alba Truffle Bimbi, dedicato a bambini e famiglie. Per culminare nell’Asta Mondiale del Tartufo, che accoglie appassionati e golosi da ogni angolo del globo.

San Maurizio Relais, l’antico monastero che oggi organizza caccia al tartufo

caccia al tartufo

Sempre nelle Langhe è possibile prendere parte a un’esperienza di gusto esclusiva: il Truffle Hunting. Un tour guidato alla ricerca del tartufo bianco nei dintorni dell’antico monastero cistercense di San Maurizio che oggi ospita l’omonimo Relais. Al termine della ricerca, ai partecipanti viene servito un aperitivo con degustazione di prodotti e vini tipici piemontesi. In un’unione armoniosa tra confort e tradizione, si dorme in camere ricavate nelle antiche celle, nella sacrestia originaria e nelle storiche scuderie. Antichi camini in marmo, travi a vista o pavimenti intarsiati si fondono con l’attenzione per il dettaglio e l’incanto del panorama esterno.

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Dall’Umbria alle Marche, alla ricerca del prezioso fungo

L’Umbria è una delle regioni italiane più rinomate per la raccolta del Tuber magnatum Pico (ovvero il tartufo bianco). Da Città alla zona di Gubbio, tante sono le colline boscose che offrono un habitat ideale per la ricerca del prezioso fungo. Altra meta da non perdere è Acqualagna, nelle Marche, che oltre a essere l’unico territorio che possiede tutti i tipi di tartufo fresco tutto l’anno e a ospitare una delle mostre mercato più grandi d’Europa ospita anche un dedicato al tesoro gastronomico locale. Offre un’esperienza interattiva, con percorsi multimediali che esplorano la storia, la raccolta e le caratteristiche del tartufo, in particolare quello bianco.

In Toscana, la mostra mercato del tartufo a San Miniato

La Toscana, con i suoi boschi di querce, pioppi e tigli, è una regione molto importante per la produzione di questo alimento che si tramanda di generazione in generazione. Qui si possono, infatti, trovare ben 6 delle 9 specie catalogate in Italia: il tartufo bianco ma anche il marzuolo, diffuso nelle pinete litoranee e in provincia di Grosseto, lo scorzone e il tartufo uncinato, che nascono sui terreni calcarei, il tartufo nero pregiato e il tartufo nero d’inverno. Vasta è l’offerta di ristoranti che servono questa specialità ma nel cuore della regione, a San Miniato prende vita la nota Mostra Mercato dedicata al tartufo.

Nel cuore della regione, San Miniato è un delizioso borgo arroccato su un colle a brevissima distanza dall’Arno e a metà strada tra Firenze e Pisa; non a caso per secoli è stato conteso tra le due città. Merita una visita anche solo per la famosa torre medievale, oggi simbolo della cittadina, e la cattedrale, la cui facciata è adornata con ceramiche che riproducono le costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore.

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Il tartufo più grande al mondo da 2,5 kg

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Il festival gastronomico di San Miniato si svolge annualmente negli ultimi fine settimana di novembre (dal 16 novembre al 1° dicembre) e trasforma le vie del borgo in un mercato a cielo aperto dove poter assaggiare le ricette a base del “fungo” bianco, acquistare prodotti tipici toscani e partecipare anche a una vera e propria caccia al tartufo. Le colline circostanti sono, infatti, un ambiente perfetto per la crescita del Tuber Magnatum Pico. Basti pensare che proprio a San Miniato nel 1954 è stato rinvenuto il più grande tartufo bianco al mondo, del peso di 2,5 kg, per mano del cacciatore Arturo Gallerini e dell’olfatto del suo cane Parigi. A loro è dedicato un monumento in ferro battuto nel centro cittadino.

In Molise: un rito che unisce tradizione e natura

La caccia al tartufo in Molise è un’esperienza autentica che unisce tradizione e natura. Questa regione, meno nota rispetto ad altre per la raccolta del tartufo, offre invece alcune delle migliori aree per trovare il pregiato fungo ipogeo. Tra le zone più rinomate spiccano Carovilli e Capracotta, dove crescono diverse varietà di tartufo, come il bianco pregiato e il nero estivo. I cercatori di tartufi, accompagnati dai loro cani addestrati, esplorano i boschi di querce, pioppi e noccioli, habitat ideale per questi funghi. La caccia al tartufo è regolamentata per garantire la sostenibilità della raccolta, con un calendario specifico per ogni varietà.

Chi desidera acquistare tartufi freschi o prodotti derivati può visitare i mercati locali, specialmente quelli di Isernia e Campobasso, dove è possibile trovare ottime offerte direttamente dai cercatori. Infine, a San Pietro Avellana, borgo montano immerso in un paesaggio incontaminato di boschi di carpini, cerri e noccioli, si tiene da 27 anni a novembre una mostra mercato del tartufo bianco pregiato, che sorprende i visitatori per grandezza, forme e profumi dei tartufi.

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Istria, alla ricerca dell’oro istriano

È conosciuto con l’appellativi di “oro istriano”, ma trattasi più semplicemente del tartufo bianco dell’Istria, un tubero profumato apprezzato già dagli antichi Romani e oggi il re incontrastato della gastronomia dell’Istria. Questo territorio è famoso, oltre che per le sue tante bellezze naturali, anche per questa prelibatezza. Proprio qui, per la precisione a Montona, è stato trovato uno dei più grandi tartufi al mondo: pesava 1,3 kg quando nel 1999 il ristoratore Giancarlo Zigante ne fece scoperta in compagnia della sua cagnolina Diana.

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La preziosa pepita prese il nome di Millenium e, nonostante il valore economico che avrebbe potuto fruttare, è stato preparato e mangiato proprio in questa regione, nel luogo del suo ritrovamento, mantenendo una replica del tartufo da record, in bronzo, in esposizione nel negozio di prodotti caserecci Zigante tartufi a Levade. A seguito dell’evento, è stato creato un unico marchio di qualità Pravi tartuf (cioè Tartufo Vero) che viene assegnato ai ristoranti istriani che preparano i tartufi tenendo conto dei massimi standard culinari.

Assaggiare l’afrodisiaco tartufo al Kempinski Hotel Adriatic

Kempinski Hotel

Per assaggiare il tartufo bianco istriano, che si dice abbia anche proprietà afrodisiache, è possibile soggiornare al Kempinski Hotel Adriatic. L’hotel, che è il primo golf e spa resort di lusso a 5 stelle in Croazia, permette di combinare un weekend di relax con proposte gastronomiche a tema oltre a degustazione e caccia al tartufo.

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