Bastianich non è solo una delle figure più influenti del panorama culinario mondiale: è un autore di libri pluripremiati dal New York Times, è una personalità televisiva di successo, è musicista ed è anche un produttore di vino. Nel 1997 fonda la cantina Bastianich, nel rinomato terroir dei Colli Orientali del Friuli, poi arrivano La Mozza a Magliano in Maremma e TriTono a Mendoza, in Argentina, mentre è di quest’anno la notizia di una sua nuova avventura enologica in Sicilia, di cui si vedranno i primi frutti tra qualche anno.

Tutto si può dire di Joe Bastianich tranne che non sia un istrione, oltre che un business man. Per questo stupisce che, sul fronte vino, non abbia ancora cavalcato l’onda dei low alcol che negli Stati Uniti spopolano da anni. «Il vino senza alcol per me non esiste», spiega il restaurant man italo americano, grande amante dei vini bianchi. E così è nato un nuovo vino della sua tenuta friulana: Ape Regina, 100% Chardonnay che in qualche modo «guarda allo Chablis, ma anche ai grandi vini italiani come il Cervaro della Sala o il Ca’ Marcanda di Gaja». Ma soprattutto, per Bastianich, «è un sogno che si avvera, è il vino che voglio fare da sempre». Non per niente è stato chiamato Ape Regina, la madre di tutte le api dell’alveare, e arriva dopo Vespa Bianco, il blend portabandiera della cantina (Chardonnay 45%, Sauvignon 45%, Picolit 10%), il Vespa Rosso (Merlot e Refosco) e il Calabrone, riserva prodotta con una parte dei grappoli sottoposta ad appassimento.

Dopo un controllo manuale dei grappoli, le uve vengono lasciate fermentare sia in acciaio sia in barrique di rovere francese. Successivamente, il vino svolge la fermentazione malolattica nelle stesse barrique e, a seguire, comincia un periodo di battonage. Dopo una maturazione in legno di circa 10 mesi, Ape Regina viene messo in bottiglia, dove affina per 24 mesi. Il risultato è un vino verticale, vibrante ed elettrico, che un po’ ricorda il carattere del suo deus ex machina.

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Al naso spiccano profumi di crema pasticcera al limone, fichi, pesca, erbe di campo e cenni esotici, mentre al sorso è croccante, l’acidità è bilanciata da tocchi fruttati e sentori vanigliati sul finale, in un insieme salino che regala un corpo slanciato e tonico. Perfetto con ostriche, tartufo bianco, prosciutto crudo, pesce affumicato e plateau royale.

Sono un migliaio le bottiglie prodotte per le annate 2021 e 2022, nulla rispetto alla produzione totale della tenuta, che ogni anno rilascia circa 300mila bottiglie. Ape Regina vuole essere l’apice dei vini firmati da Bastianich in Friuli, «non un vino per tutti», osserva Joe. Il prezzo? Ancora tutto da decidere, assieme al team di Meregalli, che distribuisce i vini dell’imprenditore e showman, visto che la nuova etichetta uscirà sul mercato nel 2025. Si ipotizza, comunque, che si aggirerà attorno ai 45 euro in enoteca.

«Negli Stati Uniti i giovani non bevono più, ma il vino tornerà di moda, sono cicli», dice Joe prima di mettersi a tagliare t-bone e briskett, due delle specialità protagoniste nei  Joe’s American Bbq di Milano, Firenze e Roma, format che piano piano sta riscuotendo sempre più successo, perché qui si può gustare il vero bbq americano, «ben diverso dal semplice mettere in griglia una carne. Il bbq americano prevede temperature basse e tempi di cottura molto lunghi». Le cose migliori vanno sapute aspettare.