Un rosato mediterraneo di rara complessità, ben lontano dai canoni dei rosé facili e beverini. In due parole si può descrivere così il Rosé di Château Galoupet, affascinante cantina provenzale di La Londe-les-Maures, affacciata sulle isole d’Oro della Costa Azzurra. La tenuta è di proprietà del celebre gruppo francese LVMH, che nel 2019 ha affidato la guida a Jessica Julmy orientando la filosofia produttiva verso il tema della sostenibilità. A questo scopo, Château Galoupet ospita una delle uniche 12 stazioni di fertilizzazione di api regine di tutto il mondo e dal 2020 ha convertito i vigneti al biologico. Ma la storia di questa tenuta è molto più antica: già nel 1955 figurava tra i 18 Cru Classé de Provence. Oggi conta su 69 ettari di vigneti coltivati con le varietà locali Grenache Noir, Syrah, Tibouren, Rollo, Cinsault, Mourvèdre, Rolle e Sémillon. A questi si aggiungono 77 ettari di aree boschive protette, che sono alla base dell’eccezionale ricchezza di biodiversità del territorio. I suoli risultano formati da strati di rocce metamorfiche come il quarzo, l’arenaria e la ghiaia, mentre il clima è tipicamente mediterraneo, soleggiato e ventoso.

I rosé sono, ça va sans dire, il fulcro della produzione dello Château: l’etichetta che abbiamo degustato è stata la prima del nuovo corso e racchiude le uve provenienti dai 40 diversi appezzamenti di proprietà. Château Galoupet Côtes de Provence Cru Classé Rosé 2023 è un assemblaggio di Grenache, Syrah, Tibouren (un vitigno autoctono raro e delicato), Rollo, Cinsault e Sémillon. I grappoli vengono vinificati separatamente, parcella per parcella, sottoposti a una pressatura soffice con breve macerazione pellicolare, a cui segue la fermentazione alcolica per ogni varietà in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, stessa tipologia di contenitori dove ha luogo l’elevazione di 4-5 mesi, fatta eccezione per un 30-40% della massa che invece matura in botti di rovere francese da 600 litri, per circa la metà nuove. Seguono assemblaggio e imbottigliamento finale.

Rosa cipria intenso, profuma di frutta esotica, pesca gialla, frutti di bosco, rosmarino, un pizzico di menta, con un tocco di note minerali iodate. Al sorso è complesso, cremoso e con un finale molto sapido e persistente. Perfetto fin dall’aperitivo, si accompagna alla perfezione con tataki di tonno, crostacei, prosciutto e melone e anche a una fresca caprese. Da provare con il souté di cozze e con la paella de pescado.  

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In ultimo, una curiosità. Anche sul fronte del packaging questa bottiglia incarna l’impegno della tenuta nella sostenibilità ambientale, essendo realizzata per l’80% con vetro riciclato e con un tappo costituito dal 75% di materiali naturali. Inoltre, il suo peso (meno di 500 g) la rende decisamente più leggera rispetto alle tradizionali bottiglie da 75cl.

Costa circa 60 euro