Nel cuore del Chianti Classico troviamo Vallepicciola una realtà vitivinicola dove territorio, tradizione e tecnologia si fondono per dare vita ad una grande realtà totalmente sostenibile. Una superficie vitata di 105 ettari, una produzione di 600.000 bottiglie divise in 17 etichette. La cantina fu fondata da Bruno Bolfo e dalla sorella Giuseppina nel 1999 quando, un antico casale in stile toscano risalente al XIII secolo, venne trasformato in hotel di lusso, ma questo è solo l’inizio. 

L’azienda si trova a Pievasciata nel Comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, la parte più a sud del territorio del Chianti Classico, con un’altitudine al di sopra dei 450 metri s.l.m. Qui l’enologo Alessandro Cellai assieme a Erasmo Mazzone e Francesco Beni sono responsabili dell’intero ciclo produttivo di Vallepicciola.

Tante sono le varietà coltivate: Sangiovese 46 ha, Cabernet Sauvignon 13 ha, Cabernet Franc 13 ha, Pinot Nero 11 ha, Merlot 9 ha, Chardonnay 5 ha, Malvasia 5 ha e altro 3 ha. Il suolo è caratterizzato da calcare, argilla con presenza di Galestro e Alberese. Il Sangiovese regna incontrastato, declinato nelle sue diverse espressioni, con un’attenzione particolare al Chianti Classico, ma sono presenti anche molti vini monovarietali.

Importante è stato lo studio sui lieviti indigeni; in ogni vigneto, dopo vari studi, sono stati selezionati tre ceppi di lieviti, tra quelli presenti, che vengono usati a secondo di quello che si vuole produrre. Alcuni regalano maggiore struttura, altri maggiore complessità olfattiva, altri ancora maggiore complessità, ma le selezioni servono anche per evitare alcuni problemi durante le fasi di fermentazione. «Il grande Giacomo Tachis – racconta Alessandro Cellai – sosteneva che un grandissimo vino dovesse avere tre caratteri di riconoscibilità: il primo carattere è il vitigno cioè si deve assolutamente riconoscere che cosa c’era dentro il bicchiere; il secondo carattere doveva essere il terroir quindi il luogo dove questo vino si è formato; il terzo è lo spirito, l’anima di colui che ha generato questo prodotto».

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Per la vinificazione si è scelto il cemento e più precisamente i Tulipe, chiamati così perché le forme richiamano un calice. Una forma studiata e originale che aumenta l’efficacia di rimontaggi, delestages e di tutti i processi che avvengono durante la vinificazione che Alessandro Cellai ha fatto realizzare con delle varianti personalizzate. 

Linea “Grandi Cru”

Accanto ai vini, che potremmo definire più classici, troviamo la nuova linea “Grandi Cru”, qui si è potuto assecondare l’inclinazione del territorio, libera da schemi e costrizioni dei rigidi disciplinari. «Vallepicciola è la mia entusiasmante sfida – spiega l’enologo e direttore generale Alessandro Cellai -. Qui risiede il mio modo di concepire il vino e nella linea dei Grandi Cru sono racchiusi quegli elementi che raccontano il territorio, il vitigno e l’anima di chi lo produce, come diceva Tachis».

La linea “Grandi Cru” è l’espressione che unisce l’amore per la tradizione, il desiderio di modernità, l’attenta cura e selezione delle uve in vigna e comprende tre etichette.

Vallepicciola Vallepicciola Bianco 2022 Toscana Bianco IGT: Chardonnay in purezza che regala un vino di grande struttura. La fermentazione alcolica avviene per il 50% in vasche di cemento e per il 50% in tonneaux con due batonnage al giorno. L’affinamento avviene in barriquescon batonnage una volta alla settimana. Nel calice si presenta di color giallo paglierino con sfumature dorate lucenti. Al naso regala note di frutta matura, albicocca, pesca, nespola, frutto della passione, qualche sentore di ananas, sfumature agrumate come mandarino e clementina, sul finale un’intrigante nota fumé. In bocca è elegante, avvolgente, morbido, con una bella freschezza e sapidità. 

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Costa circa euro 55,00 

Vallepicciola Vallepicciola Rosso 2021 Toscana Rosso IGT: un Sangiovese 100% aristocratico e introverso e per questo capace di esprimere un fascino tutto suo che solo un vigneto di oltre 40 anni di età sa regalare. La fermentazione alcolica avviene in cemento a temperatura controllata, seguita da 4 settimane di macerazione. La fermentazione malolattica è svolta in vasche di cemento. Affina in barrique 50% nuove per circa 20 mesi per poi fare un ulteriore passaggio in cemento per 3 mesi prima dell’imbottigliamento. Un calice rosso rubino intenso, il bouquet è variegato e va dalle note fruttate di marasca, visciola, prugnolo, açaí, cramberry, ribes e un tocco floreale di viola. Il secondo naso regala note terziarie con sfumature di macchia mediterranea, ramerino, lentisco, liquirizia, cioccolato, tabacco biondo e un sottofondo balsamico. Il sorso è elegante, appagante, la trama tannica è fitta e ben posizionata, tannini dolci, con una bella freschezza, il tutto perfettamente integrato. Lungo il finale con ritorni succosi e fruttati.  Un Sangiovese in purezza capace di esaltarne tutte le caratteristiche intrinseche. 

Costa circa euro 95,00 

Vallepicciola Migliorè 2020 Toscana Rosso IGT: il taglio bordolese dell’azienda, un uvaggio di Cabernet Sauvignon 33%, Cabernet Franc 33% e Merlot 34% provenienti dai vigneti Monteropoli, Poggione e Mordese che si trovano a oltre 400 metri di altitudine su un terreno calcareo- argilloso con presenza di galestro e alberese. Dopo la fermentazione in vasche di cemento per 3 mesi a temperatura controllata, il vino prosegue l’affinamento per 24 mesi in barrique e completa il suo percorso per altri 8 in bottiglia prima di uscire sui mercati. Color rubino intenso con una bella massa colorante, il naso ci riporta ai toni fruttati, ribes, amarena, visciola, frutta in composta, fragolina, e i frutti neri regalati dal Cabernet Franc, poi cardamomo e graffite, arricchito da note di evoluzione come liquirizia, cola, vaniglia, tabacco e cacao. Il sorso è morbido e voluttuoso, di grande struttura capace di integrare la piacevolezza del Merlot, la rotondità del Cabernet Sauvignon e la freschezza del Cabernet Franc. 

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Costa circa euro 95,00 

Questi vini racchiudono nel calice il profumo e il sole delle colline toscane accomunati dai sentori di macchia mediterranea e una sottile mineralità. I Grandi Cru di Vallepicciola sono tre vini che sanno impersonare l’eleganza dello Chardonnay, la nobiltà del Sangiovese e la classicità del taglio bordolese.