C’è tutta l’intensità della Puglia in questo Negroamaro: i campi di argilla rossa, il blu del mare, le distese di macchia mediterranea, il sole, il profumo di erbe aromatiche che riempie l’aria.

Siamo nel Salento ed è qui che Villani Miglietta, in attività dai primi del Novecento, è soprattutto nota per la sua produzione olearia. Ma la storia di questa famiglia inizia ancora prima, insignita nel XII secolo da Carlo D’Angiò del riconoscimento Sans Reproche. È grazie a Camillo Villani Miglietta che qualche anno fa si inizia a mettere il vino in bottiglia, anziché venderlo, come da tradizione, sfuso. Si parte da 10 ettari di vigneto, coltivati in prevalenza a Negroamaro, Malvasia, Vermentino e Primitivo, in conduzione biologica. Il resto lo fa la passione, la maniacale attenzione alla qualità, la nobiltà d’animo e la minimale raffinatezza dell’uomo che si trasformano in nettare.

Caratteristiche che si ritrovano in tutte e quattro le etichette prodotte da Villani Miglietta, ma che si avvertono ancora di più in Black, con le sue note di frutta rossa matura, tocchi di torrefazione e un pizzico di spezie calde, cacao e liquirizia, il tutto sostenuto da rimandi balsamici che regalano freschezza al sorso. Un vino pieno (la fermentazione avviene in tonneaux, dove poi affina per 12 mesi), ma al contempo fine e signorile, che ricorda il leone che campeggia sulla bottiglia, stemma aziendale eredità dell’araldica di famiglia. Dimenticatelo pure in cantina, se ci riuscite: tra qualche anno sarà sicuramente ancora più di soddisfazione.

Da abbinare a salumi, cacciagione, carni arrosto e alla griglia, ai panzerotti al forno, alle bombette pugliesi e al maiale arrosto. Oppure da solo, a fine giornata, per coccolarvi un po’.

Leggi anche:
I rosé di Minuty arrivano in Italia

Il 2024 sembra essere l’anno dei vini rosati in Italia. Non lo dicono i numeri, sempre difficili da reperire per il mercato nazionale, ma lo dicono molte nuove uscite en…

Costa circa 30 euro